Alle 11 del mattino, il silenzio carico di attesa ha nuovamente avvolto Piazza San Pietro mentre i 133 cardinali elettori, dopo la messa e la preghiera mattutina, sono rientrati nella Cappella Sistina per il secondo scrutinio del conclave. Anche in questa occasione, però, non si è levata alcuna fumata bianca, segno evidente che nessuno dei candidati ha ancora raggiunto il quorum richiesto di 89 voti. L’attesa per un nuovo Papa si fa quindi più lunga e carica di tensione, mentre il mondo cattolico guarda con speranza al prossimo momento decisivo.
Fumata in attesa: conclave verso il terzo scrutinio, occhi puntati sul comignolo della Sistina
In base al rigoroso cerimoniale del conclave, i cardinali si accingono a procedere con un terzo scrutinio, la cui fumata – bianca o nera – è attesa attorno alle ore 12. A prescindere dall’esito del voto, è previsto che il comignolo della Cappella Sistina invii un segnale visibile che possa orientare fedeli, media e osservatori. Se anche il terzo scrutinio non porterà all’elezione di un nuovo Pontefice, i lavori proseguiranno secondo la prassi, con ulteriori votazioni nel pomeriggio, fino al raggiungimento del quorum.
Il cardinale decano Re: "Spero nella fumata bianca per questa sera"
Il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Sacro Collegio e figura di riferimento nella gestione del conclave, ha espresso pubblicamente un auspicio: "Spero che ci sia la fumata bianca entro questa sera". Il tono delle sue parole lascia intendere la volontà diffusa tra i cardinali di accelerare il processo, pur nel rispetto dei tempi necessari per maturare una scelta condivisa e spiritualmente fondata. L'unità e la ponderazione restano, in ogni caso, le parole d'ordine del collegio riunito in Sistina.
Segnali e ipotesi sui nomi in corsa
Come sempre, le indiscrezioni sono ridotte al minimo. Il giuramento del segreto impedisce qualsiasi fuga di notizie dall’interno del conclave, ma tra gli analisti ecclesiali si continua a discutere dei possibili candidati. Alcuni osservatori notano una crescente convergenza su figure capaci di mediazione e apertura, con una solida esperienza pastorale e una visione globale della Chiesa. Altri ipotizzano sorprese che potrebbero venire dall’America Latina, dall’Africa o dall’Asia, territori dove il cattolicesimo mostra vitalità crescente.
La pressione della Chiesa e del mondo sulla scelta
La Chiesa cattolica, attraversata da sfide globali – dal secolarismo all’intelligenza artificiale, dalle guerre alla povertà – ha bisogno di una guida salda e innovativa. L'attesa non è solo dei fedeli: leader politici, attivisti umanitari, studiosi e cittadini comuni scrutano con attenzione l’esito di un conclave che potrebbe indirizzare le sorti morali e simboliche del mondo per i prossimi decenni. La figura del nuovo Papa dovrà saper parlare a tutte le culture e generazioni, ricomponendo divisioni interne e rilanciando il ruolo spirituale della Chiesa.
Tutti con gli occhi al comignolo
Le prossime ore saranno dunque decisive. Se il terzo scrutinio dovesse ancora concludersi senza un risultato, sarà confermato che la sintesi tra i cardinali è ancora lontana. In caso contrario, le campane di San Pietro suoneranno a festa, la fumata bianca salirà nel cielo romano e il nuovo Papa si affaccerà – forse già in serata – dalla Loggia delle Benedizioni per pronunciare il suo primo, storico “Buonasera”. Intanto, milioni di occhi restano fissi sul comignolo, in attesa che il fumo racconti ciò che le mura vaticane ancora celano.