• EDISON25 850 1
  • Fineco Change is Good
  • Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • SIMEST25 850 1
  • Banner 850 1 Genertel 2025

CGIA Mestre: cresce il debito delle famiglie italiane

- di: Barbara Leone
 
CGIA Mestre: cresce il debito delle famiglie italiane
Le famiglie italiane sono sempre più indebitate. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, l’Associazione artigiani e piccole Imprese, che ha diffuso i dati elaborati dal suo Ufficio studi. I numeri parlano chiaro, e non sono per nulla rassicuranti: al 31 dicembre 2021, infatti, il debito delle famiglie italiane ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro (che equivale ad un +21,9 miliardi rispetto all’anno precedente). Per ogni nucleo familiare l’importo medio era di 22.237 euro. Se confrontato con il dato di 12 mesi prima, la variazione è stata positiva e pari a 851 euro. A preoccupare la Cgia, però, non è tanto ciò che si può misurare. Quanto il sommerso, ovverosia tutto quello che non si riesce nemmeno ad intravedere. A cominciare dal rischio usura. Un fenomeno da sempre poco dimensionabile, anche in presenza di dati statistici recenti sul numero di denunce notificate alle Forze dell’ordine. Figuriamoci ora, con gli ultimi dati disponibili riferiti addirittura ad un paio di anni fa. La situazione è critica, dice la Cgia, ma non drammatica. Secondo l’Associazione è probabile che l’incremento sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso.

Peggiorerà notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie italiane

Da sottolineare il fatto che le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati, anche se sono presenti nuclei familiari con debiti appartenenti alle fasce sociali più deboli. A livello geografico, le famiglie più in “rosso” sono quelle di Milano e provincia, ove si registra un debito medio di 33.523 euro. Al secondo posto troviamo invece quelle di Monza-Brianza, con 31.547 euro. Appena fuori dal podio ci sono le famiglie romane, che hanno un debito medio che ammonta a 30.441 euro; seguono quelle di Como, con 29.564 euro, e quelle di Prato con 29.310 euro. Tra le meno esposte, invece, ci sono le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, che hanno un’esposizione di 10.712 euro, quelle di Agrigento, con un debito di 10.185 euro e quelle di Vibo Valentia, con 9.964 euro. Le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, con un “rosso” pari a 9.468 euro. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, però, occorre interpretare i dati con le pinze. Benché in termini assoluti la situazione sia meno critica rispetto al resto del Paese, il peso dell’indebitamento delle famiglie più povere al Sud è sicuramente maggiore che altrove. Va inoltre ricordato che la maggior incidenza del debito sul reddito si registra nelle famiglie economicamente più deboli, ovvero in quelle a rischio povertà ed esclusione sociale. I dati dell’Istat ci dicono, inoltre, che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra poveri e ricchi. 

L’imminente futuro, poi, non promette nulla di buono. Infatti l’aumento esponenziale dei prezzi, il caro carburante e quello delle bollette energetiche potrebbero peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie italiane. In particolar modo molti artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici, e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Una situazione che per molte attività sta diventando veramente impossibile da sostenere. 
Va da sé che il rischio usura è dietro l’angolo, tant’è vero che le stesse Forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria proprio in virtù della crisi economica ormai nuovamente alle porte. Secondo la Cgia le realtà più a rischio sono quelle dei lavoratori autonomi, che si indebitano per poche migliaia di euro e si trovano già nel giro di qualche mese nell’impossibilità di restituire questi soldi perché nel frattempo gli interessi hanno raggiunto livelli spaventosi. Stando così le cose, sottolinea l’Associazione, urge un celere intervento dello Stato attraverso massicce dosi di liquidità ed incentivi per permettere a chi ne ha bisogno di ricorrere  al “Fondo per la prevenzione” dell’usura.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 64 record
Pagina
1
30/05/2025
La finanza americana post-bancaria sotto pressione: la rivoluzione MAGA minaccia la stabilità
Negli ultimi dieci anni il sistema finanziario americano ha vissuto una trasformazione pro...
30/05/2025
Il vino nel 2025: tra sostenibilità, nuove abitudini di consumo e innovazione digitale
Il comparto vitivinicolo nel 2025 si muove in uno scenario ambientale sempre più instabile
30/05/2025
Concordato preventivo biennale, il debutto fiscale del nuovo patto tra contribuenti e Stato
Il concordato preventivo biennale entra per la prima volta nella dichiarazione dei redditi...
30/05/2025
Snam piazza i diritti Italgas, incassa 32,5 milioni
Snam chiude in tempi rapidi il collocamento di una parte dei propri diritti di opzione leg...
30/05/2025
Panetta: “Dazi e guerre minano la fiducia globale e rallentano la crescita”
Fabio Panetta ha lanciato un avvertimento netto e argomentato sulla fragilità dell’economi...
30/05/2025
Famiglie italiane e Fisco 2025: più detrazioni ma nuovi limiti per i redditi alti
La Legge di Bilancio 2025 ha rimodellato il sistema delle detrazioni fiscali per le famigl...
Trovati 64 record
Pagina
1
  • Banner 720 Genertel 2025
  • Banca IFIS maggio25 720
  • 720 intesa GREEN 25
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720