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INL: "Su 62.710 aziende controllate, il 62% è irregolare"

- di: Daniele Minuti
 
INL: 'Su 62.710 aziende controllate, il 62% è irregolare'
È stata pubblicata l'annuale relazione sull'attività dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, oggetto di un confronto fra il direttore Giordano e il Ministro Orlando, prima della presentazione sul sito ufficiale dell'INL. E il report ha mostrato dati interessanti, in particolare a livello di controlli effettuati.

Pubblicata la relazione sull'attività INL per il 2021

La percentuale di controlli sulle aziende arriva al 78% dei controlli svolti (+9,7%), causa di una salita delle ispezioni in materia previdenziale di 14 punti percentuali e in materia assicurativa del 33% su base annuale: fra le 62.710 ispezioni nello scorso anno, il 62% ha evidenziato irregolarità con adozione di un verbale di contestazione di illeciti (su 84.679 ispezioni fra INL, INPS e INAIL, il 69% è risultato irregolare).
Fanno da padrone i settori dell'edilizia e del terziario, con un alto tasso di irregolarità nei servizi di alloggio e ristorazione.

Il report rspiega: "Il totale dei lavoratori tutelati da INL (151.742) comprende, oltre ai 59.362 lavoratori tutelati a seguito di illeciti contestati, anche quelli tutelati con l'adozione di provvedimenti come la diffida accertativa (12.720), la disposizione (74. 705) o l'esito positivo di conciliazioni monocratiche (4.955). La presenza di lavoratori occupati "in nero" costituisce circa il 26% (15.150) dei 59.362 lavoratori irregolari tutelati da INL ed è stata rilevata nel 39% delle 39.052 ispezioni con esito irregolare".

Il Sud è dove c'è maggiore concentrazione dei controlli avviati (30%, se si esclude la Sicilia per via dello Statuto regionale che si avvale del proprio Ispettorato) con centro (29%) e nord ovest e nordest (21% e 20% rispettivamente) che seguono. AS fronte di questa omogeneità dei controlli, si nota che nel nordest c'è un tasso oltre il 70%, del 61,48% nel nordovest e il 60% fra centro e sud.
 
Bruno Giordano, direttore dell'INL (nella foto), ha commentato: "A margine della relazione ritengo doveroso trarre alcune brevi considerazioni. Sebbene in un'accezione non meramente tecnica, il tema del lavoro sommerso, della sicurezza del lavoro, delle tutele del lavoro costituisce il principale campo di attività dell'Ispettorato, che ha portato a una diminuzione del lavoro sommerso dell'8 % in presenza dell'incremento dell'attività ispettiva. Più ispezioni, meno lavoro nero. Meno lavoro nero, meno concorrenza sleale. Laddove si tutela la legalità del lavoro, si tutelano diritti individuali e collettivi, la legalità del mercato, la buona impresa. Con il massivo inserimento delle nuove forze ispettive e con la sinergia di tutte le istituzioni si può prevedere un più efficace contrasto al lavoro sommerso, irregolare, illegale, insicuro. Per la prima volta l'organico ispettivo rispetta ampiamente, per l'Italia, il rapporto tra numero di ispettori e imprese indicato dall'OIL e dal Parlamento Europeo. Le ispezioni devono essere organiche e sistematiche su tutti profili del rapporto di lavoro: regolarità, sicurezza, emersione, tutele individuali e collettive. L'attività ispettiva incentrata su un'Agenzia unica produce un notevole effetto moltiplicatore, risolutivo, con un rilevante incremento quantitativo e qualitativo della tutela dello Stato sociale.
Tali prospettive possono essere perseguite soltanto con il giusto riconoscimento dell'identità professionale e del ruolo sociale svolto dal personale dell'Ispettorato, che merita anche sul piano economico e dell'inquadramento ordinamentale una più alta considerazione e rivalutazione"
.
Tags: inl, lavoro
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