Parigi, vertice tra Usa, Ucraina e Francia. Sul tavolo l’Ucraina, i dazi e la crisi mediorientale
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Un vertice ad alta tensione diplomatica si è tenuto oggi all’Eliseo, dove il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto una delegazione congiunta statunitense e ucraina per discutere tre temi centrali nell’attuale scenario geopolitico: la guerra in Ucraina, le tensioni commerciali legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti e l’instabilità crescente in Medio Oriente. A guidare la missione americana è stato il segretario di Stato Marco Rubio, accompagnato dal consigliere per la sicurezza nazionale David Witkoff. Per l’Ucraina hanno partecipato il capo dell’ufficio della presidenza Andriy Yermak, il ministro degli Esteri Andriy Sybiga e il ministro della Difesa Rustem Umerov. Si è trattato del primo incontro trilaterale ufficiale di questa portata dall’inizio del secondo mandato presidenziale di Donald Trump.
Parigi, vertice tra Usa, Ucraina e Francia. Sul tavolo l’Ucraina, i dazi e la crisi mediorientale
Il dossier ucraino è stato il tema centrale dell’incontro. La delegazione americana ha voluto ribadire l’impegno degli Stati Uniti a sostenere Kyiv nel lungo periodo, ma ha anche sottolineato la necessità di aprire canali negoziali per evitare una guerra perenne. “La pace non deve significare il congelamento del conflitto – ha detto Macron nel corso del vertice – ma una soluzione giusta, con il ritiro russo e garanzie internazionali per la sicurezza dell’Ucraina”. Dal canto suo, Marco Rubio ha ricordato che “Washington intende guidare una nuova fase di equilibrio diplomatico, senza rinunciare alla deterrenza ma con lo sguardo rivolto a una soluzione sostenibile”.
L’Ucraina, rappresentata da Yermak, ha accolto favorevolmente il rilancio del dialogo, ma ha chiarito che “qualsiasi ipotesi di negoziato dovrà partire dal rispetto dei confini riconosciuti internazionalmente e dalla giustizia per i crimini di guerra”. Nonostante i segnali di apertura, la delegazione ucraina ha ribadito la necessità di ulteriori forniture militari per contenere le spinte offensive russe nel Donbass e lungo il fronte sud-orientale. Macron ha confermato la disponibilità francese a incrementare il supporto con nuovi sistemi di difesa antiaerea e mezzi corazzati leggeri.
Dazi e commercio: Francia e Usa cercano un’intesa
Al vertice si è discusso anche del tema caldo dei dazi commerciali imposti da Trump, che hanno riacceso le tensioni tra Washington e Bruxelles. In particolare, la Francia si è detta preoccupata per le nuove tariffe su acciaio, componentistica industriale e agroalimentare. “Un’alleanza transatlantica non può reggersi su barriere economiche”, ha dichiarato Macron, che ha proposto la creazione di un meccanismo bilaterale di monitoraggio sulle distorsioni commerciali. La delegazione americana non ha chiuso la porta al dialogo, ma ha ribadito che “la priorità degli Stati Uniti è difendere la propria industria e riequilibrare rapporti commerciali storicamente squilibrati”.
L’incontro ha rappresentato un tentativo di ridurre la distanza su un terreno sempre più delicato. Le conseguenze delle nuove tariffe iniziano a sentirsi anche nell’economia europea: l’Istat ha stimato oggi una possibile perdita di 0,2 punti percentuali del Pil italiano nel 2025 a causa dell’instabilità commerciale. Un dato che rafforza l’urgenza di un’intesa stabile tra le due sponde dell’Atlantico.
Medio Oriente: la necessità di una de-escalation multilaterale
Infine, si è parlato della situazione in Medio Oriente, a seguito del raid israeliano su Khan Younis e del deterioramento del quadro umanitario nella Striscia di Gaza. La delegazione ucraina, pur non direttamente coinvolta, ha espresso preoccupazione per un conflitto che rischia di distrarre risorse e attenzioni dalla resistenza contro l’aggressione russa. Witkoff ha assicurato che “gli Stati Uniti sono consapevoli della delicatezza del momento” e stanno lavorando per contenere l’escalation sia sul piano militare che umanitario.
Macron ha proposto un’iniziativa diplomatica a guida europea per garantire l’accesso agli aiuti a Gaza e rafforzare il ruolo dell’ONU. Al tempo stesso, ha sollecitato sia Washington che Tel Aviv a “distinguere tra la necessità di autodifesa e la gestione dei civili”. Le parole del presidente francese sono state interpretate come un chiaro richiamo alla proporzionalità dell’azione militare israeliana, ma anche come un tentativo di riaffermare la centralità della diplomazia europea nella regione.
Un vertice che rilancia l’asse transatlantico
Il vertice di Parigi rappresenta un segnale forte: sebbene restino differenze significative tra le posizioni di Washington, Kyiv e Parigi, l’obiettivo comune è quello di ricucire le alleanze strategiche messe alla prova dalla guerra e dai cambiamenti di rotta americani. La presenza congiunta di Rubio, Witkoff e dei ministri ucraini conferma che il conflitto in Ucraina resta il cuore pulsante della geopolitica globale. La sfida è ora tradurre le aperture emerse all’Eliseo in iniziative concrete. Il tempo, come ha ricordato Macron, non è infinito. E il fronte della pace passa dalla coerenza delle democrazie occidentali.