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USA, cresce la rabbia contro Musk: molotov e spari sulle vetrine Tesla. Vandalismo anche in Europa

- di: Marta Giannoni
 
USA, cresce la rabbia contro Musk: molotov e spari sulle vetrine Tesla. Vandalismo anche in Europa

Gli attacchi vandalici contro le concessionarie Tesla e le stazioni di ricarica delle auto elettriche si stanno moltiplicando dagli Stati Uniti all’Europa, passando per la Svizzera e anche (in tono minore) l’Italia. 

 Questi episodi di violenza si inseriscono in un contesto di crescente malcontento verso Elon Musk (nella foto con Donald Trump), CEO di Tesla e uomo più ricco del mondo, accusato di sostenere politiche di estrema destra e di alimentare disuguaglianze sociali. Il fenomeno è diventato talmente diffuso da spingere molti proprietari di Tesla a ricorrere ad adesivi anti-Musk per proteggere le proprie auto da atti vandalici.


Gli attacchi negli Stati Uniti: molotov, proiettili e incendi

Negli Stati Uniti, gli attacchi contro Tesla sono aumentati vertiginosamente da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca nel gennaio 2025, nominando Musk alla guida del nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), da dove sta effettuando licenziamenti di massa nel settore pubblico americano. Secondo il Washington Post, decine di atti vandalici sono stati registrati in tutto il paese, con episodi che vanno dal lancio di molotov all’apertura del fuoco contro le vetrine delle concessionarie.
Massachusetts: impianti di ricarica Tesla dati alle fiamme.
Maryland: un edificio della società vandalizzato con la scritta “No Musk”.
Oregon: un uomo ha sparato contro un rivenditore Tesla, causando danni per 500.000 dollari. Poche settimane prima, una molotov era stata lanciata contro lo stesso negozio.
Seattle: quattro Cybertruck incendiati in un lotto Tesla.
Las Vegas: veicoli Tesla dati alle fiamme fuori da un centro di assistenza, con scritte come “Resistere” dipinte sulle porte.
Gli esperti hanno sottolineato che questi attacchi sono spesso motivati da ragioni politiche, con molti vandali che lasciano messaggi espliciti contro Musk e Trump. Spencer Evans, agente speciale dell’FBI, ha dichiarato che alcuni di questi episodi presentano tratti distintivi del terrorismo domestico, con un potenziale programma politico dietro gli atti di violenza.

Europa: tra ambientalismo e critiche al capitalismo

Anche in Europa il fenomeno del vandalismo contro Tesla è in crescita, con motivazioni che spaziano dall’ambientalismo alle critiche al capitalismo tecnologico. In Germania, la costruzione della Gigafactory di Tesla a Grünheide ha scatenato proteste da parte di ambientalisti e residenti locali. Nel 2022, diverse auto Tesla sono state danneggiate con vernice spray e gomme forate in segno di protesta contro l’espansione dell’azienda.
In Francia, durante le proteste contro la riforma delle pensioni nel 2023, diverse Tesla sono state prese di mira da manifestanti che le hanno identificate come simboli di ricchezza e privilegio. In un caso, una Tesla Model Y è stata completamente distrutta da un incendio durante una manifestazione a Parigi.

Italia: Extinction Rebellion contro il “fascismo green”

In Italia, il movimento ecologista Extinction Rebellion ha preso di mira il negozio Tesla di Milano il 7 marzo 2025. Gli attivisti hanno organizzato un’invasione pacifica dei locali, incatenandosi alle auto esposte e incollandosi alle vetrine. All’esterno, sono stati esposti striscioni con scritte come “Ecologia per tutti, no fascismo green”, denunciando l’enorme potere e l’influenza mediatica e politica esercitata da Musk.

Svizzera: calo delle vendite e adesivi anti-Musk
In Svizzera, la domanda di Tesla è diminuita notevolmente dall’inizio del 2025, secondo Alberto Sanz de Lama, direttore del portale di vendite Autoscout24. Molti proprietari di Tesla, per evitare di vedersi vandalizzare l’auto, hanno iniziato a utilizzare adesivi anti-Musk, con frasi come “L’ho comprata prima che Elon impazzisse” o “Amo questa macchina, non Elon Musk”. Questi adesivi sono diventati un vero e proprio business, con vendite in crescita su piattaforme come Amazon e AliExpress.

Le reazioni di Musk e Trump
Elon Musk ha commentato gli attacchi durante un’apparizione nel podcast del senatore Ted Cruz, affermando che “almeno una parte di essi è organizzata e pagata da organizzazioni di sinistra in America, finanziate da miliardari di sinistra”. Trump, dal canto suo, ha definito il vandalismo contro Tesla come “terrorismo domestico” e ha promesso severe punizioni per chiunque venga coinvolto in questi atti.

Un fenomeno complesso: tra innovazione e disuguaglianza
Gli attacchi vandalici contro Tesla riflettono un malcontento più ampio verso il capitalismo tecnologico e le disuguaglianze sociali. Mentre Tesla continua a espandersi a livello globale, è probabile che questi episodi persistano, soprattutto in un contesto di crescente polarizzazione sociale. Per affrontare il problema, non bastano misure di sicurezza più stringenti: è necessario un dialogo costruttivo sulle disuguaglianze generate dal sistema economico attuale e sul ruolo delle grandi aziende tecnologiche nella società.
Elon Musk, con la sua immagine pubblica spesso controversa, dovrà forse riflettere su come bilanciare la sua retorica per evitare di alimentare ulteriori divisioni. Nel frattempo, le Tesla continueranno a essere sia un simbolo di progresso tecnologico che un bersaglio per chi vede in esse l’emblema di un sistema ingiusto.

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