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Ungheria, il governo Orbán vuole vietare il Pride

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Ungheria, il governo Orbán vuole vietare il Pride

Il governo ungherese ha presentato una proposta di legge per vietare ufficialmente le manifestazioni del Pride. L’iniziativa, firmata da membri di Fidesz, il partito ultranazionalista del primo ministro Viktor Orbán, prevede una modifica alla normativa sulla libertà di associazione per introdurre un divieto esplicito alle parate dell’orgoglio LGBTQ+.

Ungheria, il governo Orbán vuole vietare il Pride

Secondo i promotori della legge, il Pride sarebbe un evento “dannoso per i minori” e in violazione delle norme che tutelano l’infanzia. È la stessa argomentazione già utilizzata dal governo nel 2021 per introdurre restrizioni su contenuti legati all’omosessualità nei media, nelle scuole e nelle pubblicità, sul modello delle leggi russe contro la cosiddetta “propaganda LGBT”.

Partecipare diventerà un reato, previsto il riconoscimento facciale
Se approvata, la norma trasformerà la partecipazione alle manifestazioni in un reato. Gli organizzatori e i partecipanti al Pride potranno ricevere sanzioni fino a 200mila fiorini ungheresi (circa 500 euro). Ma il provvedimento non si limiterà alle multe: le forze dell’ordine potranno utilizzare il riconoscimento facciale per identificare chi prenderà parte agli eventi, rendendo il divieto anche un mezzo di controllo sulla comunità LGBTQ+ e sui suoi sostenitori.

L’appoggio della destra ultraconservatrice
La proposta di legge ha già ricevuto il sostegno del Partito Popolare Cristiano Democratico, storico alleato di Fidesz. Il premier Orbán, al potere dal 2010, ha costruito negli anni un modello di governance che lui stesso definisce "democrazia illiberale", limitando progressivamente libertà di stampa, indipendenza della magistratura e diritti civili.

Il legame con il nuovo fronte sovranista europeo
Oltre i confini nazionali, Orbán si muove per rafforzare il suo peso in Europa. Il primo ministro ungherese ha fondato il gruppo dei “Patrioti”, un’alleanza che riunisce le destre sovraniste europee in vista delle elezioni di giugno. Il divieto del Pride si inserisce in una strategia più ampia, che punta a consolidare il consenso tra le forze ultraconservatrici e a presentare l’Ungheria come un modello alternativo alle democrazie occidentali.

Proteste attese, ma la repressione potrebbe essere dura
Le associazioni per i diritti LGBTQ+ ungheresi e internazionali hanno già annunciato possibili proteste contro il provvedimento. Tuttavia, negli ultimi anni il governo ha adottato una linea dura contro le manifestazioni, e non è escluso che il divieto del Pride venga accompagnato da nuove misure per reprimere qualsiasi forma di dissenso pubblico.

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