• EDISON25 850 1
  • Fineco Change is Good
  • Banca IFIS maggio25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • SIMEST25 850 1

Musk contro il lavoro da remoto: 40 ore in ufficio o scattano i licenziamenti

- di: Diego Minuti
 
Musk contro il lavoro da remoto: 40 ore in ufficio o scattano i licenziamenti
Elon Musk, se ha raggiunto i risultati che ne hanno fatto uno dei dieci uomini più ricchi al mondo, di qualità ne ha sicuramente. Certo non ha solo qualità, perché, di tanto in tanto, esce fuori dal seminato, sia con proposte che con atti concreti. Come certificato dal non limpidissimo modo di annunciare il suo tentativo di scalare la maggioranza di Twitter che, dicono alcuni azionisti che lo hanno citato davanti ad una corte americana, ha violato le rigide prescrizioni in termini di tempi della comunicazione. Ma oggi di Musk si parla per avere proclamato che non vuole sentire parlare più di smart working, dicendo ai suoi dipendenti che chi non è disposto a lavorare in ufficio per almeno 40 ore a settimana può anche prendere la strada dell'uscita.

Ora, a leggere le parole dure di Musk, viene il dubbio che la sua sia una precisa strategia, che mira a dividere il corpus produttivo di Tesla. Perché, ha detto, lavorare 40 ore in un ufficio è il minimo che lui si aspetta dai suoi impiegati che, se colti da dubbi e perplessità, prendano esempio dagli operai che lavorano nelle sue fabbriche ben oltre il tetto delle 40 ore proposte ai colletti bianchi dal boss di Tesla. 

Ecco quindi che, davanti ai suoi occhi, Musk vuole vedere la sua forza lavoro compatta, non tanto nella passione - che pare ci fosse anche in quelli che lavoravano da remoto nel periodo della pandemia - , quanto nelle prestazioni.

E' un momento evidentemente delicato delle strategie aziendali di Musk che si ritrova a doversi confrontare con del personale cui il lavoro a distanza è piaciuto tanto, non considerandolo quindi un modo anomalo di fornire le loro prestazioni, ma assolutamente gratificante dal punto di vista delle esigenze personali.

Per lui, invece, lavorare da remoto comporta troppe zone d'ombra, in cui si infilano quelli che evidentemente a casa si sentono meglio, magari perché non spendono un capitale per raggiungere l'ufficio, non restano in auto per tempi inenarrabili in balia del traffico, ma anche forse perché riassaporano le gioie della vita in famiglia, a patto che i figli-bambini non si infilino durante le videoconferenze. 

Elon Musk forse è solo il primo di una lista di imprenditori che chiedono ai loro dipendenti di tornare a lavorare in ufficio dopo lo smart working del periodo della pandemia. Ma è un fronte affatto compatto perché altri giganti economici - soprattutto del settore tecnologico - stanno prendendo in seria considerazione il lavoro da remoto totale o per un numero congruo di giorni a settimana. Perché, dicono, più il lavoratore è contento, meglio serve all'azienda. Ma il dubbio che ci sia qualcuno che se ne approfitti resta sempre nell'aria. Musk, che non ama gli arzigogoli, è andato giù duro dicendo che chi non accetterà le sue condizioni può andare via. Anzi, ha detto, può andare a fingere di lavorare altrove. Tutto ora è rimandato alla prossima puntata, perché i dipendenti di Tesla hanno cominciato a rumoreggiare, anche se alla fine ogni loro decisione dovrà essere presa con un occhio al portafoglio.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 8 record
Pagina
1
28/05/2025
Lavoro e povertà: i numeri dietro al paradosso
Il 10,2% dei lavoratori italiani si trova in condizioni economiche tali da essere consider...
27/05/2025
Congedo parentale: tre mesi all’80% per i genitori nel 2025
I genitori lavoratori dipendenti potranno usufruire di tre mesi di congedo parentale retri...
27/05/2025
Cgil spinge a votare al referendum col nuovo spot firmato da Paolo Genovese
La Cgil ha lanciato un nuovo spot che ha l'obiettivo di spingere i cittadini a votare per ...
26/05/2025
Welfare in trasformazione, ISSIM fotografa il lavoro che cambia
Lo scenario del lavoro italiano mostra segni di trasformazione profonda, a dirlo è la nuov...
26/05/2025
“Ci stanno rubando il futuro”: i giovani e il grande rifiuto del lavoro
Tra stage non pagati, precarietà e fuga all’estero, cresce una generazione che non crede p...
26/05/2025
Lavoro: 528mila assunzioni a maggio, boom di turismo e agroalimentare
Sud e Isole trainano la crescita, ma il mismatch di competenze resta una sfida.
Trovati 8 record
Pagina
1
  • Banca IFIS maggio25 720
  • 720 intesa GREEN 25
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720