L’intelligenza artificiale generativa inizia a giocare un ruolo concreto nella gestione dei progetti pubblici. Un esperimento italiano ha messo a confronto due dei modelli emergenti più promettenti: DeepSeek, sviluppato in Cina, e Mistral, prodotto in Francia. Obiettivo: valutare come questi sistemi possano affiancare i project manager nella pianificazione, nell’esecuzione e nel monitoraggio dei progetti ICT legati al PNRR e alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
AI: DeepSeek e Mistral testati in Italia per supportare i progetti del PNRR
L’iniziativa, avviata nella primavera del 2023, nasce da un’esigenza precisa: integrare strumenti di IA capaci di fornire supporto operativo in tempo reale. Dopo una prima fase di test basata su ChatGPT, il benchmark è stato esteso ad altri modelli con caratteristiche diverse, soprattutto in termini di sostenibilità economica, potenza computazionale richiesta e adattabilità alle esigenze pubbliche.
DeepSeek, il gigante low cost
DeepSeek si è distinto per le sue prestazioni elevate a fronte di costi di sviluppo estremamente contenuti. Il modello R1, sviluppato in Cina con appena 6 milioni di dollari e un decimo della potenza computazionale usata dai big del settore, si è dimostrato efficace nell’offrire risposte coerenti, sintetiche e operative. Il test ha incluso compiti complessi: redazione di piani di progetto, elaborazione di Gantt semplificati, spiegazione delle milestone e simulazione di scenari di rischio. Il risultato? Un’assistenza valida, specie nelle fasi di supporto documentale e di risposta ad hoc.
Mistral, l’alternativa europea
Mistral, la startup francese fondata nel 2023, ha puntato tutto sull’indipendenza dall’infrastruttura cloud. Il modello Small 3.1, aggiornato a marzo 2025, funziona in locale su hardware accessibile – dai Mac con almeno 32 GB di RAM alle GPU RTX 4090 – permettendo una maggiore sicurezza dei dati e una gestione autonoma delle risorse. Nei test condotti dal team italiano, Mistral ha mostrato buone capacità analitiche e un’ottima sintesi nei briefing di avanzamento progetto. Tuttavia, presenta ancora limiti nella gestione delle ambiguità e nella selezione delle priorità strategiche, ambiti essenziali nella PA.
Quale ruolo per l’AI nei progetti pubblici
I risultati del benchmark segnalano un netto miglioramento rispetto alle generazioni precedenti di assistenti virtuali. Entrambi i modelli sono stati in grado di assistere il project manager nel problem solving quotidiano, nel controllo dei documenti, nella redazione dei report e nella preparazione delle riunioni. Meno performanti, invece, sul fronte della gestione delle risorse umane e della diplomazia organizzativa, dove il fattore umano resta decisivo.
Il test suggerisce che l’IA non sostituisce ma potenzia il lavoro del responsabile di progetto. È un alleato silenzioso, da addestrare e governare con attenzione, e non uno strumento pronto all’uso in contesti complessi come quelli della macchina pubblica italiana. Ma la direzione è segnata: entro il 2026, i project manager che lavorano su progetti PNRR avranno sempre più bisogno di strumenti intelligenti per reggere l’urto della burocrazia, dei tempi stretti e della pressione politica.
Verso una PA aumentata
L’esperimento italiano, illustrato da Agenda Digitale, segna un primo passo verso una Pubblica Amministrazione aumentata, in cui le tecnologie emergenti possano realmente fare la differenza nel ciclo di vita dei progetti. Serve però un quadro normativo chiaro, investimenti mirati e soprattutto formazione: non basta integrare uno strumento se non cambia la cultura di chi lo usa.
Mistral e DeepSeek, in questo senso, sono più che due nomi: sono due strade alternative che mostrano come l’Europa e l’Asia stiano ridefinendo – ciascuna a modo proprio – il futuro del lavoro pubblico. E l’Italia, se saprà cogliere l’opportunità, potrà trasformare questa fase di sperimentazione in una concreta leva di innovazione.