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Le auto ibride superano le benzina in Europa: nuove abitudini e un mercato in trasformazione

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Le auto ibride superano le benzina in Europa: nuove abitudini e un mercato in trasformazione
Nel gennaio 2025 è arrivata la conferma statistica di una tendenza che da mesi si stava consolidando nel panorama automobilistico europeo: le auto ibride hanno superato le tradizionali motorizzazioni a benzina, diventando la prima scelta dei consumatori del continente. Lo certificano i dati pubblicati dall’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), secondo cui le ibride hanno raggiunto una quota di mercato del 34,9%, contro il 29,4% delle auto alimentate a benzina. È un punto di svolta per il settore, che indica una trasformazione profonda nei comportamenti d’acquisto, ma anche nella percezione collettiva della transizione energetica.

Le auto ibride superano le benzina in Europa: nuove abitudini e un mercato in trasformazione

Il dato più sorprendente del report ACEA non è tanto l’ascesa dell’ibrido, quanto la contestuale flessione dell’auto elettrica pura. Dopo anni di crescita ininterrotta, il 2024 ha segnato una battuta d’arresto per il comparto BEV (Battery Electric Vehicles), che ha chiuso l’anno con una quota del 13,6%, in calo rispetto al 2023. La spiegazione principale va cercata nell’improvvisa eliminazione degli incentivi in Germania, che ha avuto un effetto domino anche in altri mercati. Le elettriche, ancora costose e penalizzate da una rete infrastrutturale insufficiente in molte regioni europee, faticano a mantenere il ritmo.

L’ibrido, al contrario, viene percepito come un compromesso efficiente: meno costoso, compatibile con l’attuale rete di distribuzione carburanti, capace di garantire percorrenze elevate e prestazioni ormai assimilabili alle auto tradizionali. La tecnologia ibrida ha raggiunto un livello di maturità che la rende competitiva anche per le flotte aziendali, e la spinta offerta da marchi come Toyota, Ford, Renault e Hyundai ha contribuito ad ampliare l’offerta su tutte le fasce di prezzo.

La crisi del diesel e il declino della benzina

La discesa del diesel prosegue inarrestabile. A gennaio 2025, la quota di mercato delle vetture diesel si attesta attorno al 10%, con un crollo del 27% su base annua. È un tracollo che appare irreversibile, frutto di una lunga fase di demonizzazione politica e fiscale, ma anche dell’uscita progressiva di molti produttori da questo segmento. Anche la benzina, pur conservando ancora una fetta significativa del mercato, ha subito un calo del 18,9%, segno che la motorizzazione endotermica tradizionale è entrata in una fase di riorganizzazione.

Le auto ibride, soprattutto nella variante mild hybrid e full hybrid, rispondono meglio alle esigenze di chi cerca un mezzo familiare o da città con consumi contenuti. La maggiore diffusione dei modelli plug-in, invece, sembra rallentare: sono veicoli ancora costosi e soggetti a uno stile di guida più tecnico, che non sempre si adatta alle abitudini degli utenti medi.

Il caso italiano: record di auto ma transizione lenta

L’Italia, in questo contesto, rappresenta un paradosso. Con 694 automobili ogni 1.000 abitanti, è il Paese europeo con il più alto tasso di motorizzazione privata. Ma il parco circolante è tra i più vecchi, e la penetrazione dell’elettrico è ancora marginale: appena lo 0,5% delle vetture in circolazione è a batteria. Una transizione che procede lentamente, ostacolata da fattori strutturali come la mancanza di colonnine di ricarica in aree rurali e la scarsa convenienza economica degli incentivi esistenti. Il risultato è che, anche nel 2025, il cuore dell’auto italiana batte ancora a scoppio, seppure con una crescente componente ibrida.

Le reazioni dell’industria e le richieste di flessibilità


Il rallentamento del mercato elettrico ha riacceso il dibattito tra i produttori europei, che chiedono all’Unione Europea di rivedere i tempi della transizione ecologica. In particolare, le nuove soglie sulle emissioni di CO₂, previste per il 2025 e 2030, sono considerate troppo rigide. Le associazioni di categoria propongono una proroga, accompagnata da un piano realistico di sostegno agli investimenti su tecnologie alternative, incluse le batterie a stato solido, l’idrogeno e i carburanti sintetici.

Le case automobilistiche, nel frattempo, ristrutturano le catene produttive e puntano sulla flessibilità: modelli con piattaforme miste, in grado di ospitare motori termici, ibridi e batterie, stanno diventando la norma. I consumatori, da parte loro, sembrano premiare proprio questa versatilità: vogliono un’auto pronta oggi, ma capace di affrontare anche i cambiamenti normativi di domani.

Nel cuore dell’Europa, il motore del cambiamento è ibrido. E sarà da qui, con ogni probabilità, che passerà il futuro immediato della mobilità.
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