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Attentato nello Utah: ucciso l’attivista conservatore Charlie Kirk

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Attentato nello Utah: ucciso l’attivista conservatore Charlie Kirk

FOTO: Gage Skidmore - CC BY-SA 2.0

Un attentato armato ha scosso nella notte gli Stati Uniti: Charlie Kirk, figura di spicco del movimento conservatore e fondatore di Turning Point USA, è stato ucciso in un campus universitario dello Utah. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo armato avrebbe fatto irruzione durante un evento con studenti e militanti repubblicani, aprendo il fuoco e colpendo a morte l’attivista.

Attentato nello Utah: ucciso l’attivista conservatore Charlie Kirk

Il killer è attualmente in fuga, e le autorità locali hanno avviato una vasta caccia all’uomo, mobilitando sia le forze dell’ordine statali sia l’FBI. Kirk, 30 anni, era diventato un volto noto tra i giovani conservatori americani per la sua capacità di mobilitare consensi in favore del Partito Repubblicano e, soprattutto, per la sua vicinanza al presidente Donald Trump. Le prime immagini diffuse dai media statunitensi mostrano scene di panico: studenti che fuggivano dalle aule e sirene che squarciavano il silenzio notturno del campus.

Il cordoglio di Trump e le reazioni politiche
Il presidente Donald Trump ha commentato la notizia definendola “un colpo durissimo” e ha espresso ammirazione per Kirk: “Lo stimavo profondamente, aveva una forza incredibile e sapeva parlare ai giovani come nessuno”. Il capo della Casa Bianca, da sempre sostenuto dal movimento di Kirk, ha poi lanciato un monito criptico, chiedendosi “perché tanta violenza venga lasciata crescere nei luoghi che dovrebbero essere sicuri per i nostri ragazzi”. In Italia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso una nota in cui definisce l’omicidio “una ferita per la democrazia”. Meloni ha ricordato come l’attivista fosse un simbolo di partecipazione e come il suo impegno avesse inciso anche nei rapporti transatlantici tra le destre.

Una figura controversa
Kirk aveva costruito negli ultimi dieci anni un impero mediatico basato su conferenze, podcast e apparizioni televisive. Con milioni di follower sui social, era considerato tra i principali influencer politici della nuova destra americana. La sua organizzazione, Turning Point USA, aveva contribuito in maniera significativa a portare migliaia di giovani al voto, soprattutto nelle elezioni presidenziali del 2016 e del 2020. La sua retorica diretta e spesso divisiva lo aveva reso bersaglio di critiche da parte degli ambienti progressisti, ma allo stesso tempo aveva consolidato attorno a lui una comunità fedele e combattiva. Non a caso, i suoi eventi registravano sempre un alto livello di partecipazione, trasformandosi in veri e propri raduni politici.

Le indagini e il clima di tensione
Le autorità dello Utah hanno dichiarato che il movente non è ancora chiaro, ma le indagini si stanno concentrando sull’ipotesi di un attacco mirato contro la figura politica di Kirk. Fonti investigative non escludono che si tratti di un gesto ispirato dall’odio politico, in un momento in cui gli Stati Uniti vivono una stagione di polarizzazione senza precedenti. La sparatoria riapre il dibattito sulla sicurezza nei campus universitari, già teatro in passato di tragici episodi di violenza armata. Le università sono state invitate a rafforzare i sistemi di controllo, mentre il governatore dello Utah ha espresso “orrore e dolore” per quanto accaduto, promettendo risposte immediate e incisive.

Un’eredità politica
La morte di Charlie Kirk lascia un vuoto significativo nel panorama politico conservatore americano. La sua capacità di creare reti di attivismo giovanile e di influenzare il dibattito pubblico era considerata cruciale per le strategie future del Partito Repubblicano. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere l’impatto di questo attentato sugli equilibri interni alla destra americana. Già si moltiplicano le voci di chi vede nella sua uccisione un segnale inquietante del livello di scontro politico negli Stati Uniti. Mentre la caccia al killer prosegue e il Paese è sotto shock, resta l’immagine di un attivista capace di dividere e di entusiasmare, di suscitare polemiche e di alimentare passioni. Un volto che, nel bene e nel male, ha segnato una generazione di giovani conservatori americani.

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