FOTO: Lars (Lon) Olsson - CC BY-SA 3.0
Parigi si prepara a riabbracciare uno dei suoi luoghi più iconici per il cinema d’essai. Dopo anni di chiusura e incertezze, La Pagode tornerà a vivere nel 2025 grazie a un progetto che punta a preservarne l’anima storica e culturale. L’iniziativa è guidata da Charles S. Cohen, imprenditore americano con una grande passione per il cinema, deciso a riportare in auge questa sala leggendaria senza snaturarne l’essenza.
La Pagode rinasce: il tempio del cinema d’essai parigino riaprirà nel 2025
Nata nel 1896 per volontà dell’architetto Alexandre Marcel, La Pagode fu un dono d’amore di François-Émile Morin, direttore del Bon Marché, alla moglie. Il fascino dell’edificio, ispirato all’estetica orientale, ha reso questo luogo un unicum nel panorama architettonico parigino. Tuttavia, quella storia d’amore finì, e con essa il destino dell’edificio cambiò radicalmente.
Nel 1931, La Pagode si trasformò in un cinema pubblico, diventando un punto di riferimento per gli amanti del cinema d’autore. Qui, tra le poltrone rivestite di velluto rosso e le decorazioni di gusto esotico, si sono susseguite proiezioni di opere di registi visionari come Akira Kurosawa, Ingmar Bergman e François Truffaut, contribuendo a rendere il cinema d’essai un’esperienza di culto per generazioni di spettatori.
Dopo la chiusura nel 2015, l’acquisizione da parte di Cohen ha riacceso le speranze di vedere La Pagode risorgere. Il progetto di restauro prevede un intervento che armonizza la necessità di modernizzazione con il rispetto della sua identità storica. Verranno create nuove sale per ampliare l’offerta cinematografica, migliorati gli spazi per garantire un’accoglienza più inclusiva e restaurato lo splendido giardino giapponese, che per anni ha affascinato i visitatori. La nuova veste della Pagode non sarà solo un omaggio al passato, ma anche un invito a immaginare il futuro del cinema d’autore in una città che ha fatto della settima arte un pilastro della propria cultura.
Parigi, infatti, vanta una lunga tradizione nella produzione cinematografica. Nel 2024, la capitale francese ha ospitato oltre 5.700 giorni di riprese, suddivisi tra film e serie televisive, confermando il suo ruolo centrale nell'industria cinematografica europea. La città è sede di numerose case di produzione di rilievo, come Gaumont e Pathé, che hanno contribuito a plasmare la storia del cinema. Inoltre, istituzioni come la Cinémathèque française svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione e promozione del patrimonio cinematografico mondiale.
L’attesa per la riapertura è palpabile. Parigi si prepara a ritrovare un luogo che è più di un cinema: è un frammento della sua storia, un simbolo di resistenza culturale contro la standardizzazione dell’intrattenimento. Come diceva François Truffaut, "Le cinéma, c'est l'art de faire faire de beaux rêves". La Pagode è pronta a tornare a far sognare.