FOTO (Cropped): Radio Studio Delta - CC BY 3.0
Il trionfo a Sanremo, l'onda lunga della popolarità, i riflettori puntati addosso. Eppure, per Olly, il vincitore del Festival 2025, l'Eurovision non è una certezza. "A maggio c’è il mio tour, sold out da tanto tempo. Con estremo rispetto so quanto è una cosa bella, importante e grande. Ma il problema è che ho delle date fissate in quel periodo. Sto valutando per questo motivo. È un’opportunità gigantesca e sarei orgogliosissimo", ha detto a Stasera c'è Cattelan...su Rai2, il primo talk in cui è comparso dopo la vittoria.
Olly tra Sanremo e Eurovision: il dilemma del vincitore
Una frase che ha scatenato un'ondata di reazioni tra fan, addetti ai lavori e appassionati del contest europeo. Perché l’Eurovision, negli ultimi anni, ha assunto un'importanza sempre maggiore per la musica italiana, rappresentando un trampolino di lancio internazionale non solo per i vincitori, ma per tutto il sistema musicale che gravita attorno al Festival di Sanremo. Da Mahmood a Måneskin, passando per Marco Mengoni, Blanco e Mahmood (di nuovo), tutti hanno usato il palco europeo per consolidare la loro carriera anche fuori dai confini nazionali.
Eppure, Olly frena. Non per mancanza di entusiasmo, ma per un'agenda già fitta, con concerti programmati da mesi e un calendario che non lascia molto margine. Il problema è proprio questo: una vittoria a Sanremo cambia tutto, riscrive i piani, apre scenari prima inimmaginabili. Ma che fare se quegli scenari si scontrano con impegni già fissati e con un pubblico che ha già comprato biglietti per vederlo live? Nel caso decidesse di non partire per Basilea, il regolamento prevede che sia l’organizzazione del Festival a scegliere un sostituto. E in pole position ci sarebbe Lucio Corsi, secondo classificato con Volevo essere un duro, che molti considerano l'anti-Olly per stile, genere e approccio musicale.
L’incertezza di un vincitore e il peso del tour
Olly, all’anagrafe Federico Olivieri, ha stravolto i pronostici sanremesi con la sua Balorda Nostalgia, pezzo che unisce elettronica e pop con un ritornello che è già tormentone. Una hit che ha conquistato il pubblico di Sanremo, nonostante fosse un brano distante dalle classiche ballate da vittoria. Dopo la sua affermazione all’Ariston, il successo social è stato immediato: da 300mila a oltre un milione di follower nel giro di pochi giorni. "Devo ancora capire cosa è successo, io sono una persona molto ironica, spero di far capire come sono. Non smetterò di essere me stesso", ha raccontato a Cattelan.
Ma se la vittoria è stata travolgente, il tour già fissato è un impegno che pesa. Le date sono sold out, le venue sono piene, i biglietti venduti da mesi. E se da un lato la possibilità di rappresentare l'Italia all'Eurovision è un’opportunità irripetibile, dall'altro lato c'è la responsabilità di mantenere fede a ciò che era stato promesso ai fan prima che tutto cambiasse. Una scelta difficile, che lo pone in una posizione inusuale: vincitore di Sanremo ma (forse) assente dall'Eurovision.
Un precedente non comune. Gli artisti che hanno rifiutato l'Eurovision dopo Sanremo si contano sulle dita di una mano e, di solito, si trattava di artisti con una carriera consolidata, che potevano permettersi di declinare l’invito senza che questo avesse ripercussioni sulla loro carriera. Nel caso di Olly, invece, la questione è più complessa: è un artista in ascesa, che ha appena conquistato il grande pubblico. L’Eurovision potrebbe essere il trampolino per consolidare questa popolarità a livello internazionale.
Lucio Corsi, l’alternativa possibile
Se Olly dovesse rinunciare, il nome più quotato per sostituirlo sarebbe Lucio Corsi, il secondo classificato di Sanremo 2025. Un nome che prima del Festival era noto solo a una nicchia di appassionati, ma che dopo la sua partecipazione è esploso anche presso il grande pubblico.
Corsi ha presentato a Sanremo il brano Volevo essere un duro, una canzone fuori dagli schemi, con un sound che mescola il rock d’autore alla teatralità di un artista che sembra uscito da un’altra epoca. "Sembra un outsider, ma in realtà sono anni che scrive, compone, fa musica. Abbiamo avuto l'opportunità di fare le prove insieme. Ho sempre detto che lui sarebbe stata la sorpresa per il grande pubblico", ha raccontato lo stesso Olly.
Un’alternativa di peso, che potrebbe dare all’Italia una rappresentanza diversa all’Eurovision, più vicina al rock e alla tradizione d’autore rispetto alle sonorità elettroniche e contemporanee di Olly. Ma la scelta, ovviamente, spetterà agli organizzatori del Festival, che dovranno valutare la migliore strategia per portare l’Italia a Basilea con il brano più competitivo possibile.
Un bivio per Olly e per l'Italia
Intanto, il countdown per l’Eurovision è già iniziato. I fan aspettano di sapere chi salirà sul palco europeo, mentre Olly prende tempo per riflettere sulla decisione più giusta da prendere. Rimanere fedele al tour e ai fan che hanno comprato i biglietti, oppure cogliere al volo un’occasione che potrebbe trasformare la sua carriera?
Una scelta che non è solo personale, ma che riguarda l’intero sistema musicale italiano. Perché l’Eurovision, ormai, è un evento che ha dimostrato di poter dare una spinta decisiva agli artisti che vi partecipano, proiettandoli su una scena globale e portando la musica italiana oltre i confini nazionali. E in un'industria sempre più competitiva, rinunciare a un’opportunità del genere potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
La decisione finale spetta a lui. Ma una cosa è certa: il destino di Olly e della sua Balorda Nostalgia è ancora tutto da scrivere.