L’indice di approvazione di Donald Trump è scivolato in negativo, segnando un calo significativo del consenso popolare nei confronti del presidente. Secondo il sito specializzato indipendente VoteHub, Trump ha perso l’11,6% dei consensi dal giorno del suo insediamento, con un’ulteriore flessione dell’1,1% nelle ultime due settimane.
Trump in calo nei sondaggi: per la prima volta la disapprovazione supera l’approvazione
Per la prima volta, la percentuale degli americani che disapprova il suo operato supera – anche se di poco – quella dei suoi sostenitori: 48,1% contro il 48%.
L’erosione del consenso arriva in un momento particolarmente delicato per l’amministrazione, alle prese con una serie di sfide interne e internazionali che stanno mettendo alla prova la tenuta del governo. Gli analisti individuano diverse ragioni dietro questo trend negativo, tra cui il rallentamento dell’economia, le tensioni diplomatiche e le politiche interne che stanno polarizzando ulteriormente il Paese.
I fattori del calo nei consensi
Uno dei principali elementi di criticità riguarda l’andamento dell’economia. Se durante la campagna elettorale Trump aveva promesso una ripresa robusta, i dati più recenti mostrano segnali di incertezza. L’aumento dell’inflazione e le difficoltà nel contenere il costo della vita stanno erodendo il potere d’acquisto della classe media, alimentando il malcontento tra gli elettori.
Un altro aspetto rilevante è la politica commerciale adottata dalla Casa Bianca. L’imposizione di nuovi dazi su paesi strategici come Cina, Canada e Messico ha sollevato preoccupazioni tra imprenditori e consumatori, che temono rincari sui beni di importazione e una possibile contrazione del commercio internazionale. Il mercato azionario, che aveva inizialmente accolto con favore alcune delle misure economiche della nuova amministrazione, sta mostrando segni di instabilità, con oscillazioni che riflettono l’incertezza degli investitori.
Oltre alle questioni economiche, anche la gestione della politica estera sta contribuendo alla perdita di consenso. Le recenti tensioni con l’Europa e il Medio Oriente hanno sollevato dubbi sulla strategia diplomatica dell’amministrazione, mentre sul fronte interno continuano le polemiche su alcune decisioni in materia di immigrazione e diritti civili.
Un’America sempre più divisa
Il calo nei sondaggi conferma il profondo solco che divide l’opinione pubblica americana. Mentre il 79% degli elettori repubblicani continua a sostenere il presidente, tra la popolazione generale la fiducia nella sua leadership si attesta al 48%, segno che Trump sta incontrando difficoltà nel conquistare il favore di quell’elettorato moderato e indipendente che potrebbe risultare decisivo nelle prossime tornate elettorali.
In particolare, i giovani, le donne e le minoranze mostrano tassi di approvazione più bassi rispetto ad altre fasce della popolazione, indicando che la strategia comunicativa e le scelte politiche della Casa Bianca non stanno riuscendo a intercettare una parte significativa dell’elettorato.
Le prospettive per l’amministrazione
Se la tendenza negativa dovesse proseguire, l’amministrazione Trump potrebbe trovarsi costretta a rivedere alcune delle sue priorità per evitare un ulteriore deterioramento del consenso. La capacità di rilanciare l’economia, di garantire stabilità sui mercati e di rafforzare la coesione nazionale saranno elementi chiave per recuperare terreno nei sondaggi.
Nel frattempo, il dibattito politico resta acceso, con i democratici che cercano di capitalizzare sulle difficoltà della presidenza e i repubblicani che puntano a ricompattare il partito attorno alle scelte del presidente. I prossimi mesi saranno cruciali per comprendere se Trump riuscirà a invertire il trend o se la sua popolarità continuerà a calare, mettendo a rischio la stabilità della sua amministrazione.