La BCE pronta a un nuovo taglio dei tassi il 6 marzo, ma crescono le tensioni interne
- di: Matteo Borrelli

La Banca Centrale Europea (BCE) si appresta a ridurre nuovamente i tassi d’interesse nella riunione del 6 marzo, portando il tasso sui depositi dal 2,75% al 2,5%. Questo rappresenterebbe il sesto taglio consecutivo dall’inizio del ciclo di allentamento monetario nel giugno scorso, quando i tassi erano al 4%. Tuttavia, emergono segnali di crescenti tensioni all’interno del Consiglio direttivo riguardo alle future mosse di politica monetaria.
Inflazione in calo, ma permangono incertezze
I recenti dati sull’inflazione nell’Eurozona mostrano una tendenza al ribasso, avvicinandosi all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE. In Francia, l’inflazione è scesa allo 0,9% a febbraio, il livello più basso degli ultimi quattro anni, rispetto all’1,8% di gennaio. In Italia, l’inflazione armonizzata è rimasta stabile all’1,7%, leggermente al di sotto delle aspettative. Anche in Germania, il tasso è rimasto invariato al 2,8% rispetto al mese precedente. Questi dati suggeriscono un rallentamento delle pressioni inflazionistiche, ma le incertezze legate ai prezzi dell’energia e alle tensioni geopolitiche, come la guerra in Ucraina, continuano a rappresentare rischi al rialzo per l’inflazione.
Crescita economica stagnante e minaccia dei dazi USA
L’economia dell’Eurozona ha mostrato segni di stagnazione nel quarto trimestre del 2024, con una crescita del PIL di appena lo 0,1% rispetto al trimestre precedente. Consumi e investimenti rimangono deboli, e le prospettive economiche sono ulteriormente minacciate dall’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre dazi del 25% sui prodotti europei. Trump ha dichiarato: “Abbiamo deciso: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose”. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha stimato che tali dazi potrebbero ridurre il PIL dell’Eurozona di circa lo 0,5%, con effetti più pronunciati in Germania e Italia.
Divisioni interne al Consiglio direttivo della BCE
All’interno del Consiglio direttivo della BCE emergono divergenze riguardo alla futura direzione della politica monetaria. Mentre la presidente Christine Lagarde (foto) ha sottolineato la necessità di ulteriori tagli dei tassi per sostenere l’economia, alcuni membri, come Isabel Schnabel, hanno espresso preoccupazioni sulla possibilità che i tassi siano già sufficientemente bassi e che ulteriori riduzioni possano non essere necessarie. Schnabel ha dichiarato: “Ci stiamo avvicinando al punto in cui potrebbe essere necessario sospendere o fermare i tagli dei tassi”. Queste divergenze potrebbero rendere più complesso il processo decisionale nelle prossime riunioni.
Sul futuro incertezza e cautela
Le aspettative dei mercati monetari indicano ulteriori tagli dei tassi nel corso del 2025, con previsioni che oscillano tra l’1,75% e il 2%. Tuttavia, le incertezze legate all’evoluzione dell’inflazione, alla crescita economica e alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti rendono il quadro futuro particolarmente complesso. La BCE dovrà bilanciare attentamente le esigenze di stimolo all’economia con i rischi di un’inflazione persistente, mantenendo al contempo la stabilità finanziaria nell’Eurozona.