Nel mese di febbraio l’attività manifatturiera cinese ha mostrato segnali di ripresa, registrando l’espansione più rapida degli ultimi tre mesi.
(Foto: il presidente cinese Xi Jinping)
L’indice PMI ufficiale è salito a 50,2, rispetto al 49,1 di gennaio, superando la soglia dei 50 punti che separa la contrazione dall’espansione. Parallelamente, l’indice Caixin/S&P Global, che monitora le piccole e medie imprese, ha raggiunto quota 50,8, in aumento rispetto al 50,1 del mese precedente e al di sopra delle aspettative degli analisti che prevedevano un valore di 50,3.
Fattori trainanti della crescita
Questo incremento è attribuibile a una solida domanda interna e a un aumento degli ordini di esportazione, con una crescita della produzione industriale. La ripresa è stata favorita anche da un consumo robusto durante il periodo festivo e da innovazioni tecnologiche in alcuni settori, contribuendo al mantenimento della ripresa del mercato manifatturiero.
Sfide e pressioni sui margini di profitto
Nonostante la crescita, le imprese manifatturiere cinesi hanno affrontato un aumento dei costi delle materie prime, in particolare rame e prodotti chimici, esercitando pressioni sui margini di profitto. Per mitigare questi effetti, molte aziende hanno adottato misure di riduzione dei costi, con una conseguente diminuzione dell’occupazione nel settore. Tuttavia, il sentiment imprenditoriale è migliorato, sostenuto dalle aspettative di ulteriori stimoli governativi.
Tensioni commerciali con gli Stati Uniti
La ripresa del settore manifatturiero cinese avviene in un contesto di crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi aggiuntivi del 10% su tutti i prodotti cinesi, in vigore da domani 4 marzo, giustificando la misura con la necessità di contrastare la crisi del fentanyl negli Stati Uniti. Questa decisione ha suscitato una forte opposizione da parte di Pechino, che ha promesso di adottare tutte le misure necessarie per difendere i propri diritti e interessi legittimi.
Sfida significativa
Le tensioni commerciali rappresentano una sfida significativa per la Cina, che potrebbe vedere una riduzione della domanda dei propri prodotti negli Stati Uniti e una conseguente pressione sui mercati globali. Le autorità cinesi stanno valutando contromisure, tra cui l’imposizione di dazi su beni agricoli e alimentari statunitensi, per mitigare l’impatto delle tariffe americane. La sostenibilità della ripresa del settore manifatturiero dipenderà in larga misura dall’evoluzione delle politiche commerciali e dalla capacità del governo cinese di implementare misure di stimolo efficaci per sostenere la domanda interna e affrontare le sfide esterne.