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Crisi nella CDU: Merkel condanna Merz, Germania in piazza contro l’AfD

- di: Jole Rosati
 
Crisi nella CDU: Merkel condanna Merz, Germania in piazza contro l’AfD

L’ex cancelliera accusa il suo successore di aver oltrepassato una linea rossa, mentre migliaia di cittadini scendono in strada per protestare contro la normalizzazione dell’estrema destra.

Angela Merkel è tornata a far sentire la sua voce e lo ha fatto in modo inequivocabile. Dopo mesi di silenzio, l’ex cancelliera tedesca ha criticato apertamente il leader del suo stesso partito, Friedrich Merz, per aver accettato i voti dell’Alternativa per la Germania (AfD) nell’approvazione di una mozione sull’immigrazione. "Credo che sia sbagliato non sentirsi più vincolati da questa proposta e quindi, il 29 gennaio 2025, in una votazione nel Bundestag tedesco, aver consentito ad occhi aperti per la prima volta una maggioranza con i voti dell’AfD", ha dichiarato Merkel in un comunicato diffuso dalla Fondazione Konrad Adenauer. 
Questa presa di posizione ha generato una bufera politica che sta mettendo in crisi la CDU a poche settimane dalle elezioni regionali del 23 febbraio. La decisione di Merz di rompere il tabù della collaborazione con l’ultradestra ha provocato indignazione in tutto il Paese, scatenando massicce proteste di piazza e spaccando il partito conservatore.

Un’alleanza pericolosa: cosa è successo al Bundestag?
L’origine della polemica risale a martedì 29 gennaio, quando la CDU ha presentato una mozione per rafforzare le misure di controllo sulle migrazioni, chiedendo l’introduzione di controlli permanenti ai confini e una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari. La proposta è passata con i voti congiunti della CDU/CSU e dell’AfD, segnando la prima volta in cui i conservatori si sono appoggiati apertamente all’estrema destra per far approvare una mozione in Parlamento.
Fino ad oggi, tutti i principali partiti avevano mantenuto il cosiddetto cordone sanitario intorno all’AfD, evitando qualsiasi collaborazione con un partito che ha più volte espresso posizioni xenofobe e nazionaliste. La decisione di Merz di infrangere questo principio ha creato una frattura all’interno della CDU, con alcuni membri del partito che ora temono ripercussioni politiche e sociali.

Proteste in tutta la Germania: “Cdu, shame on you!”
La risposta della società civile non si è fatta attendere. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza nelle principali città tedesche, da Berlino a Monaco, da Lipsia a Colonia, per esprimere il proprio dissenso. Secondo la polizia, solo a Berlino si sono radunate circa 7.000 persone davanti alla sede della CDU, scandendo slogan come "Cdu, shame on you!" e "Che fine ha fatto il ‘mai più’?" 
A Lipsia, alcuni manifestanti hanno esposto cartelli con la scritta: "Se la risposta è AfD, quanto stupida deve essere la domanda?", mentre a Monaco si sono tenuti sit-in davanti agli uffici locali della CDU.
L’ondata di indignazione ha coinvolto anche il mondo della cultura e dell’arte. Oltre 200 personalità del cinema e del teatro, tra cui l’attore Daniel Brühl, hanno firmato una lettera aperta invitando tutti i partiti democratici a non collaborare con l’AfD. "Non possiamo permettere che l’estrema destra sia normalizzata nel discorso politico tedesco", si legge nel documento pubblicato dal quotidiano 

L’ombra del passato: la protesta di un sopravvissuto di Auschwitz
Il gesto simbolicamente più forte è arrivato da Albrecht Weinberg, 99 anni, sopravvissuto all’Olocausto, che ha annunciato di voler restituire la Croce al Merito Federale nelle mani del presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier. "Sono inorridito dal fatto che i deputati abbiano approvato una mozione anti-immigrazione con il sostegno dell’AfD. Questo mi ricorda la Germania del 1933", ha dichiarato Weinberg in un’intervista a The Guardian.

Merz resiste, ma il partito è diviso
Nonostante le pressioni, Friedrich Merz ha difeso la sua scelta, sostenendo che l’approvazione della mozione fosse “nell’interesse della sicurezza nazionale” e che “non si può rifiutare il sostegno parlamentare se arriva su temi condivisi”. 
All’interno della CDU, però, le tensioni sono palpabili. Alcuni deputati moderati, tra cui Norbert Röttgen e Daniel Günther, hanno espresso preoccupazione per la deriva politica del partito. Secondo fonti interne, alcuni parlamentari potrebbero decidere di disertare la prossima votazione prevista per domani al Bundestag, quando la CDU proporrà un ulteriore inasprimento delle norme sui migranti.

Uno scenario incerto in vista delle elezioni
L’episodio ha riacceso il dibattito sulle alleanze politiche in Germania, a pochi giorni dalle elezioni regionali del 23 febbraio. La SPD e i Verdi hanno già dichiarato che non voteranno la proposta della CDU, e se questa dovesse passare ancora una volta con i voti dell’AfD, la frattura nella politica tedesca potrebbe allargarsi ulteriormente.
Mentre la CDU cerca di contenere i danni, l’AfD sembra uscire rafforzata da questa vicenda, guadagnando ulteriore spazio nel panorama politico. La Germania si trova di fronte a un bivio: normalizzare la collaborazione con l’estrema destra o ricompattare il fronte democratico?
Nei prossimi giorni sarà più chiaro quale direzione prenderà il Paese. Ma una cosa è certa: la tempesta politica scatenata da questa rottura del tabù non si placherà facilmente.

(Nella foto, Angela Merkel con il principe William)


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