Trasporti: FS anticipa di 10 anni la soglia delle 'zero emissioni', una realtà nel 2040

- di: Redazione
 
L'agenda recente del Gruppo FS, alla luce del piano decennale, è fittissima, tra progetti da portare a completa esecuzione e l'elaborazione di strategie che proiettino Ferrovie dello Stato tra le aziende leader non solo in Europa, ma a livello globale, come confermato dalla partecipazione a importanti infrastrutture ad esempio in Arabia Saudita.
Ma ora FS si lancia in un'altra iniziativa, che ha il sapore dell'impresa: correre tanto rispetto alla tabella verso il traguardo delle ''emissioni zero'', al punto da anticiparla di ben dieci anni rispetto all'originaria quota ''2050''. Questo, dicono con soddisfazione in FS, grazie ad una rete ferroviaria sempre più elettrificata, all'autoproduzione di energia green per il 40% dei consumi e, ultima solo in ordine di elencazione, ad azioni mirate all'efficientamento energetico su strade, officine, gallerie e stazioni.

FS anticipa di 10 anni la soglia delle "zero emissioni"

Quindi, verrebbe da dire: ottimi gli investimenti previsti nel piano decennale; ottimi i progetti legati all'intermodalità; ottimo l'impegno per rendere il personale partecipe del futuro del gruppo. Ma benissimo il nuovo traguardo che, se era impegnativo rispettare quando la 'scadenza' era al 2050, diventa ora uno dei punti qualificanti dell'azione del gruppo, per le sue ambizioni, ma soprattutto per il Paese.

Il nuovo appuntamento con le zero emissioni al 2040, per contribuire ad abbassare i pericoli per il clima, mai come oggi evidenti, è reso possibile grazie all’accelerazione data dagli investimenti, contenuti nel nuovo piano industriale a 10 anni.
Il piano si è posto dei traguardi operativi, a cominciare dalla riduzione dei consumi grazie ad un innalzamento dell'efficientamento energetico, passando all'aumento dei chilometri di linee elettrificate, utilizzando - questo uno dei punti qualificanti - energia proveniente da fonti rinnovabili. Obiettivo che si traduce, per gli impianti industriali, nell'autoproduzione di energia pulita, da fotovoltaico e mini-eolico, per un valore di 2,6 terawattora. Impianti che, dove possibile, saranno installati in spazi e siti ferroviari e stradali.

Quindi, se è vero che il trasporto ferroviario è il più sostenibile, perché il meno impattante sull'ambiente, con il suo 0,4% sul totale delle emissioni di gas a effetto serra dei trasporti (27% del totale) gli obiettivi del Gruppo FS devono essere percepiti come un contributo fondamentale al rispetto di ciò che ci circonda. I numeri parlano da soli, come quelli relativi al risparmio di emissioni di Co2, pubblicati dal recente Rapporto di Sostenibilità 2021, secondo cui ''il percorso è stato già intrapreso: rispetto al 2020 e a fronte di una ripresa seppur parziale del traffico nel 2021, sono state risparmiare circa 30.000 tonnellate di Co2, sui consumi per trazione ferroviaria''.

Risultati complessivi conseguiti ''nonostante l’incremento dei consumi e del traffico passeggeri e merci nel 2021, grazie al continuo rinnovo della flotta ferroviaria, con mezzi a più alta efficienza energetica, e al miglioramento del fattore di emissione nazionale del mix di generazione elettrica.
Ad arricchire il già sostanzioso ''portfolio'' di risultati a favore dell'ambiente del gruppo Ferrovie dello Stato c'è anche l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili, come si deduce dai dati relativi ''ai consumi di biodiesel, introdotti nel 2020 e pari a circa 6,2 milioni di litri nel 2021, dai nuovi consumi di idrogeno, pari a circa 53 t nel 2021, entrambi impiegati per il trasporto pubblico locale, oltre all’autoconsumo da impianti fotovoltaici, pari a circa 4,6 GWh (circa il +58% rispetto all’anno precedente) e dall’autoconsumo di energia termica da solare termico, pari a circa 22 MWht nel 2021''.

E, come dice FS, bisogna tenere conto ''delle opportunità da cogliere per ridisegnare la mobilità del futuro, una mobilità che sia sostenibile, con il trasporto ferroviario al centro dello sviluppo sostenibile del Paese'' che sono date oggi dal Green Deal Europeo e dal pacchetto “Fit for 55” (il piano dell’UE su clima ed energia), e l’accelerazione assicurata dai fondi del PNRR''.
Buona parte dei treni viaggia su rete elettrificata (oltre il 70% in Italia), con le conseguenti ricadute positive per l'ambiente, grazie alla possibilità di beneficiare della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili del mix energetico nazionale. Oggi, guardando alla situazione dei trasporti ferroviari italiani, si vede che su 16.800 chilometri di rete, oltre 12mila risultano elettrificati. Grazie agli investimenti del Pnrr (con 2,4 miliardi di euro di stanziamenti per rendere la rete più 'verde' ed efficiente entro il 2026), l’asticella è destinata a salire all’83% con ulteriori 2.000 chilometri di rete elettrificata, di cui 573 al Sud. Tra i tanti ed ambiziosi obiettivi che FS si pone c'è anche quella di contribuire concretamente alla transizione ecologica il Gruppo, coprendo almeno il 40% del proprio fabbisogno di energia elettrica servendosi di fonti rinnovabili.

Cosa che avrebbe come risultato la riduzione delle emissioni di Co2 per circa 7,5 milioni di tonnellate annue. L'impegno di FS verso la salvaguardia dell'equilibrio climatico trova altre conferma nel dato che nel 2021 Trenitalia ha raddoppiato la produzione di energia a uso industriale, da impianti fotovoltaici, grazie alla collocazione di impianti ''green'' sui fabbricati delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro. L'obiettivo è quello di raggiungere una produzione di 2,6 TWh per coprire il 40% dei consumi del Gruppo e sfruttando 30 milioni di metri quadri di terreni, aree limitrofe alle ferrovie e aree stradali, ove consentito, per impianti fotovoltaico e di mini eolico. L'abbattimento dei consumi energetici passa anche per il rinnovo della flotta con l’ingresso di treni di nuova generazione. L'elenco dei nuovi treni che entreranno in attività non ha bisogno di commenti: 46 AV, 34 Intercity e 495 convogli regionali, più leggeri ed ecologici.

Il risparmio è reso evidente da quelli del Frecciarossa 1000, che, più leggero dell'ETR 500 di circa 150 tonnellate, è riciclabile al 94%. Ottimo risultato, ma quello dei regionali Pop e Rock, che consumano il 30% in meno di energia rispetto ai precedenti treni, è ancora migliore, con la possibilità di riciclo dei materiali al 97%. Il treno Blues, a tripla alimentazione (elettrica, diesel e batterie), consentirà una riduzione del 50% di carburante e una riduzione significativa del CO2. L'impegno, ma soprattutto i risultati in termini di performance ambientali di questa nuova generazione di convogli hanno avuto riscontro anche dal mercato, permettendo l’emissione di un green bond nel 2021, che ha coinvolto anche il segmento del trasporto merci su ferro, destinando parte dei finanziamenti raccolti a carri e locomotori di ultima generazione, migliori in termini di efficienza e sostenibilità del servizio di trasporto.

Da sempre il rapporto del Gruppo FS con i propri dipendenti è uno dei punti di forza del gruppo, come riconosciuto dal Rapporto di Sostenibilità, secondo cui nel corso del 2021 si è registrato un impulso alla valorizzazione dei talenti sia del personale interno sia delle nuove assunzioni che fanno attestare il numero di dipendenti a circa 82.000. Un riconoscimento dell'ambiente di lavoro attrattivo creato in seno al gruppo è venuto dal Potentialpark study, che ha confermato FS Italiane al primo posto, tra 60 aziende esaminate, nel ranking generale per la migliore esperienza di ricerca di lavoro online. Un riconoscimento significativo è arrivato anche dagli studenti che hanno valutato il Gruppo FS Italiane tra i più attraenti potenziali datori di lavoro, ricevendo il titolo di Most Attractive Employers Italy nel segmento Passengers & Transportation by the Business students di Universum. Poi, il fatto che FS italiane è uno dei 20 brand più inclusivi in Italia (lo attesta la classifica del Diversity Brand Index, la ricerca curata da Diversity e dalla società di consulenza strategica Focus MGMT) è solo un ennesimo riconoscimento della sua capacità di sviluppare una cultura orientata all’inclusione e alla diversità.

Ci sono poi settori delle tante attività di FS che non sempre trovano la giusta pubblicizzazione, perché forse per Ferrovie dello Stato si tratta di qualcosa di scontato, anche se forse non lo è proprio. Stiamo parlando della solidarietà, come quella di cui sono testimoni le migliaia di persone che si sono rivolte agli help center, le strutture sociali che si trovano all’interno delle stazioni. Anche qui sono i numeri del quinquennio 2016-2020 a parlare; oltre 107 mila diversi utenti che si sono rivolti ai centri della rete per più di 2 milioni e 300mila interventi sociali effettuati (di questi quasi 2 milioni sono stati gli interventi definiti di bassa soglia erogati - distribuzione di beni primari, cibo, vestiti o coperte, servizi igienico sanitari di base - e oltre 400mila gli interventi di supporto e orientamento sociale). Un servizio reso possibile dall'impegno di migliaia di operatori e volontari, accomunati dallo stesso spirito solidale.

Infine l'impegno di FS per la cultura, con la promozione e il sostegno al Paese, per quella che il gruppo definisce ''una vocazione naturale per un’azienda radicata da oltre un secolo nel tessuto civile, economico e sociale italiano e protagonista dello sviluppo infrastrutturale del Paese. FS Italiane, infatti, gioca un ruolo chiave nel rilancio del nostro Paese, nella modernizzazione e valorizzazione dei territori e delle bellezze italiane attraverso lo sviluppo dei principali assi ferroviari e stradali, la velocizzazione e l’ammodernamento della rete Alta Velocità e del trasporto regionale, fondamentale per la ripresa del turismo e per la creazione di un sistema di mobilità digitalizzato e sostenibile''.
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